Consulenza Legale per Crediti di Lavoro – Recupero TFR

Il rapporto di lavoro tra dipendente e azienda spesso può essere accompagnato da alcune controversie legali, frequentemente legate al recupero dei crediti vantati dal lavoratore nei confronti del proprio datore di lavoro quali i Crediti di Lavoro, quali retribuzioni e differenze retributive non corrisposte o il Mancato pagamento o Recupero del TFR – Trattamento di fine Rapporto.

 

Crediti di Lavoro

Sotto tale definizione vanno ricomprese tutte le somme (Retribuzione, in primo luogo, ma anche il TFRTrattamento di Fine Rapporto, ed altri emolumenti) che un lavoratore può vantare nei confronti di un datore di lavoro qualora questi, per una qualsiasi ragione, ne abbia ritardato od omesso, in tutto o in parte, la corresponsione.

I Crediti di Lavoro, quando si è in possesso dei relativi cedolini paga, si possono recuperare attraverso un decreto ingiuntivo e la successiva azione esecutiva. Sarà consigliabile procedere preventivamente nella valutazione della solvibilità del debitore. Per i Crediti di Lavoro la legge riconosce specifiche misure di tutela; addirittura, se il datore di lavoro risulterà in definitiva insolvente, è previsto che intervenga l’Inps, mediante un apposito fondo di garanzia, per il recupero del TFR. Sulle somme vantate dai lavoratori per crediti di lavoro, in sede di Liquidazione Ritardata da parte del datore di lavoro vanno determinati gli interessi di mora e la Rivalutazione Monetaria.

 

TFR – Trattamento di Fine Rapporto

Viene comunemente denominato TFR ed è l’acronimo del Trattamento di fine Rapporto, ossia la prestazione economica che compete al lavoratore subordinato all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, per qualsiasi motivo (Licenziamento, Dimissioni, o Raggiungimento dell’età della pensione). Si tratta di un compenso con corresponsione differita al momento della cessazione del rapporto di lavoro, una sorta di salario posticipato calcolato per quote annuali.

Per quantificare quanto TFRTrattamento di Fine Rapporto spetta all’atto della cessazione del rapporto lavorativo basta quindi effettuare un “semplice” calcolo. Per determinare il montante totale occorre infatti sommare la retribuzione annua divisa per 13,5. Tale montante va poi aggiornato annualmente per ‘’indice di rivalutazione” stabilito in misura pari al 75% dell’inflazione più 1,5% fisso. In caso di mancato pagamento del TFR, possono richiedere l’intervento del Fondo di garanzia presso l’INPS tutti i lavoratori dipendenti da datori di lavoro tenuti al versamento del contributo a questo Fondo (compresi apprendisti e dirigenti di aziende industriali), che abbiano cessato un rapporto di lavoro subordinato. Dal 1° luglio 1997 (articolo 24, comma 1, legge 24 giugno 1997, n. 196) il beneficio si estende anche ai soci di cooperative di lavoro, anche per periodi anteriori, purché in regola con i versamenti). Possono presentare domande anche gli eredi (coniuge e figli e, se viventi a carico, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo – articolo 2122, codice civile) e i cessionari a titolo oneroso del TFR. Per rientrare in possesso della somma del TFR – Trattamento di Fine Rapporto, il dipendente ha una sola strada da seguire: “La prima, e più economica, mossa da compiere consiste nel mettere in mora il datore di lavoro. Per far cio’, si dovra’ inviare una diffida con raccomandata a/r, sollecitandolo a pagare quanto dovuto. In questa attività è sempre importante effettuare prima i conteggi degli importi dovuti ed eccepire le giuste eccezioni al datore moroso. Qualora la diffida non dovesse sortire effetto, si può procedere giudizialmente per ottenere un titolo esecutivo nei confronti dell’imprenditore inadempiente. Occorre verificare che l’azienda non sia fallita perché in tal caso è necessario depositare un’istanza di fallimento”. Qualora, però, l’azione legale tentata non vada a buon fine in presenza di una reale situazione di dissesto finanziario del datore, al dipendente non resta altra soluzione che rivolgersi all’Inps, chiedendo l’intervento del Fondo di Garanzia per ottenere il pagamento del TFR e delle ultime tre mensilità”. Infine prima di procedere sul piano legale bisogna accertare la solvibilità del debitore. Nel caso in cui l’azienda non potesse pagare allora scatterebbe solo il recupero dei crediti dal Fondo di Garanzia dell’Inps.